Macrobiotica: The Perfect Diet

Macrobiotica: The Perfect Diet

Giovedì inizio una serie di conferenze sulle diete e ho pensato di darvene un assaggio in questo articolo, esplorando i diversi aspetti dei vari regimi alimentari e cercando di arrivare alla dieta perfetta, perlomeno individuandone alcune caratteristiche.

Naturalmente la mia formazione e la base dell’insegnamento della nostra scuola viene dalla macrobiotica, ma vorrei iniziare dicendo che ci sono grossi problemi con quella che viene definita “La Dieta Macrobiotica”, che vanno riconosciuti prima di dichiararla “The Perfect Diet”.

Devo anche riconoscere alcuni grandi vantaggi in altre diete, che siano basate sul gruppo sanguigno, sul conto delle calorie o su altri parametri, e sono proprio questi aspetti positivi (insieme ad aspetti negativi) che voglio approfondire nella conferenza di giovedì. Per ora approfondiamo la dieta “Macro”.

I problemi con “La Macrobiotica

A oggi, sono 40 anni che ho cominciato a studiare e praticare la macrobiotica. Scoprii i libri di Michio Kushi e non appena mi fu possibile (stavo giocando a pallacanestro e dovevo aspettare la fine della stagione) andai letteralmente a casa sua a Boston e mi presentai dicendogli che volevo sapere tutto e lavorare per lui. Da allora ho visto di tutto e di più in questo mondo “Macro”, sia in positivo che in negativo. L’aspetto positivo naturalmente è l’enorme potere curativo che è diventato la base del mio lavoro come consulente e insegnante di Terapia Alimentare.

Il lato negativo, invece, riguarda soprattutto la tendenza di certi professionisti a creare un atmosfera di setta, di dogma, di ciò che è permesso o non permesso. C’è la tendenza ad avere grandi esperti che si atteggiano alla stregua di guru con discepoli al seguito, persone che pendono dalle loro labbra. Inoltre non è raro che ci siano conflitti tra gruppi diversi o scuole diverse - a volte è incredibile. C’è un gruppo in Italia che si riferisce a La Sana Gola come “La Mala Gola”, perché ci sono divergenze rispetto a quanto viene insegnato. La macrobiotica crea tendenze strane nelle persone ed è per questo motivo che uso poco questo termine: secondo me è diventato fonte di separazione e ostilità, più che di libertà e gratitudine, che poi era la vera intenzione di Georges Ohsawa e di Michio Kushi.

Vedo anche grossi problemi con quello che è stato l’insegnamento di Ohsawa e Michio in quanto il loro lavoro è stato svolto maggiormente in tempi ormai lontani e diversi da quelli attuali. Per esempio, il riso a chicco tondo cotto in pentola a pressione - che era sacrosanto quando studiavo io - oggi non è più in armonia con le esigenze delle persone: è troppo yang, e visto che dall’epoca di Ohsawa e Michio la dieta moderna è diventata sempre più yang, oggi non è più così indicato per risolvere i problemi.

Ci sono tanti esempi come questo che vedremo con più calma giovedì alla cena con conferenza. Il punto è che tanti seguono la via macrobiotica senza valutare bene quello che stanno facendo, diventando a volte un po’ fanatici con certe credenze e avendo bisogno di credere. Krishnamurti diceva che la paura crea speranze infondate che trovano rifugio nelle credenze. Ohsawa diceva “Non credo”.

Devo fare un altro outing e ammettere che non mi è mai piaciuto il termine “Macrobiotica”! Non mi piace per due motivi principali:

È troppo vecchio, sembra un nome degli anni '50, come di una squadra di hockey o calcio - Dinamo Zagabria  contro Macrobiotico Budapest! I gusti sono gusti, ma per rendere l’idea di “GRANDE VITA” si potrebbe trovare un nome più bello. Questa mia critica è ovviamente superficiale e di poca importanza.

Crea separazione. Io sono macro e tu no. Ci sono alimenti macro e quelli no. Ci sono bambini macro, ristoranti macro ecc. ecc. Poi ci sono suddivisioni e gruppi che creano ulteriore separazione. Il discorso Vegan è simile: o lo sei o non lo sei. Dentro o fuori dal coro. Tutto questo mi dà l’idea di qualcosa che ci separa e non ci unisce. L’esigenza oggi e di unire e trovare modo di abbattere muri e preconcetti, pur mantenendo idee chiare e rispettando le divergenze. Credo che tanti nomi ed etichette non aiutino. Siamo tutti fratelli e sorelle - nulla è più semplice e chiaro in questa vita e qualsiasi nome o scuola dovrebbe onorare questo legame profondo fra gli esseri umani. Qualcosa che non crea separazione è il nome “Yoga” ad esempio. Non si dice “io sono Yogic / Yoganico / Yoganista”. Lo yoga può far parte delle tua vita senza intimidire altri o dare l’idea che quello che stanno facendo è sbagliato mentre tu hai ragione, così come i principi di equilibrio che stanno alla base della Macrobiotica possono fare parte della propria vita e possono essere interpretati in modo diverso. Non deve per forza diventare fonte di separazione.

Dopo aver duramente criticato la Macrobiotica, vorrei ora riconoscere anche ciò che la rende unica e ciò che in essa è importante salvaguardare, qualunque nome si preferisca usare per definirla.

Il principio di yin e yang dà ordine: è una bussola e ha un potere incredibile.

L’insegnamento alimentare principale della macrobiotica è che i cereali sono la base della dieta umana e hanno un effetto unico per lo sviluppo della mente e dello spirito, oltre ad aiutare il corpo a ritrovare armonia quando ci sono malesseri.

L’insegnamento di Oshawa e Michio parte dalla consapevolezza che facciamo parte di un tutt’uno, di un infinita forza creatrice che è dentro ogni persona, che è la vera essenza di ogni persona - qualunque sia la sua dieta. La ricerca di equilibrio fisico che il loro insegnamento offre è al contempo la chiave per la salute e per aprirsi sempre di più verso questa fonte infinita. Questa si è “La Grande Vita”, la vita infinita, la forza che è dentro ciascuno di noi e ci rende inseparabili e indiscutibilmente parte di una grande famiglia.

Dovendo scegliere una dieta perfetta, sicuramente questi tre aspetti dovrebbero comunque essere presenti.

Martin