La pasta

La pasta

Questo autunno ho cercato di dedicare le newsletter agli alimenti più importanti della nostra dieta - i cereali. Sono stato depistato dalla festa di Thanksgiving e da un’intervista sull’influenza, ma vorrei riprendere il discorso. Finora ho trattato il riso, il farro, il mais e ho dedicato un articolo al pane. Cercando di andare con ordine dovrei affrontare il miglio e l’orzo, ma ho una voce che mi frulla in testa: la pasta, la pasta, la pasta…

Ho deciso quindi di dedicare questa newsletter alla pasta, l’alimento a base di cereali per eccellenza e soprattutto un cibo strettamente legato all’Italia. Cosa sarebbe la dieta italiana senza la pasta? Sarebbe più triste, di sicuro. Vediamo i pregi e difetti di questo alimento e cerchiamo di scoprire qualcosa di nuovo e utile per la nostra salute, per vivere meglio.

Prima di entrare nel dettaglio vorrei raccontare una storia di quando ero da poco arrivato in Italia, nel lontano 1976 - l’anno prossimo sono 40 anni che sono in Europa. Arrivai nel mese di agosto e giocavo per una squadra di seria A di Milano (all’epoca era Cinzano). Durante quell’estate abbiamo girato l’Italia iniziando da Varese e scendemmo l’Adriatico fino ad arrivare in Sicilia, partecipando a tornei estivi in diverse  città. Questi tornei duravano 3 giorni e si giocava ogni sera in campi all’aperto. Per un ragazzo americano di 22 anni che doveva solo giocare a pallacanestro, fu senz’altro un’esperienza stupenda: scoprire tutto un paese da cima a fondo, con una squadra di ragazzi che sapeva scegliere i ristoranti e gli alberghi migliori. Mi ricordo che prima di entrare in albergo si mandava un giocatore a controllare le stanze e il ristorante, e se non erano all’altezza delle nostre aspettative nessuno scendeva dal pullman. Una volta il nostro “scout” tornò proprio schifato dall’ispezione e parlava con grande disgusto. Non capendo una parola di italiano, mi rivolsi all’unica persona che parlava Inglese - un uomo molto conosciuto all’epoca e tutt’ora: Sandro Gamba - che viaggiava con noi. Gli domandai quale fosse il problema e lui rispose che aveva visto uno scarafaggio grande come un toro - usando le mani per imitare il toro.

Dopo un mese intero ero diventato abbastanza esperto nell’arte di mangiare nei ristoranti in Italia; infatti altri giocatori che arrivavano degli Stati Uniti mi chiedevano consigli. C’era un ragazzo dal Kansas che voleva  mangiare “i noodles” (che non sono altro che pasta all’uovo), ma naturalmente la cameriera che ci serviva non capiva la parola. Dopo qualche tentativo, riuscii a spiegare al ragazzo che la pasta era molto di più di solo “noodles” e che doveva chiarire se voleva spaghetti, tagliatelle, penne o altri tipi di pasta che si trovavano nel menu. Ho fatto del mio meglio per aiutare questa ragazzo, perché poco prima mi trovavo perso come lui. Alla fine tornò la cameriera chiedendo se avesse scelto qualche tipo di primo, e lui con grande entusiasmo, gesticolando con le mani, ripeté la parola “noodles”… a quel punto ordinai io per lui degli spaghetti al pomodoro.

 

Torniamo nel presente.

C’è un problema di fondo con la pasta in rapporto al cereale in chicco. Il chicco è composto dal seme (il germe) e dal frutto della pianta. La parte vitale e la parte energetica e dolce. La pasta, se non viene prodotta con farina appena macinata, non ha più il germe e quindi è meno forte. Non si può dire che la pasta faccia male, ma si può dire che faccia meno bene. Volendo mangiare la pasta più spesso e non volendo perdere la scintilla di vita che il seme rappresenta, conviene mangiare pasta e legumi, visto che legumi sono anch’essi semi. Pasta con fagioli, ceci, lenticchie, cicerchie ecc.

La pasta può creare altri problemi per chi soffre di gonfiore, perché diventa un po’ come una colla nell’intestino e diventa difficile da digerire. Naturalmente la soluzione in questo caso è masticare di più e non condire con sughi pesanti o appiccicosi.

In oriente mangiano la pasta quanto gli italiani (vengono chiamati noodles) ma quasi sempre in brodo. La pasta viene cotta a parte, messa in una ciotola e condita con brodi saporiti in vari modi. La pasta in brodo è consumata in quasi tutti i paesi orientali, perché non hanno prodotti da forno nella loro tradizione gastronomica. La ricetta che vi propongo alla fine è un esempio di un piatto sia curativo che dimagrante a base di pasta.

La pasta ha anche dei pregi importanti, in quanto rimane molto più leggera del cereale in chicco e si digerisce prima. Per chi non dorme bene o deve cenare tardi la pasta è una buona soluzione, soprattutto la pasta in brodo con poco o niente olio. Se c’è una pausa pranzo molto breve e si ha la tendenza ad avere sonnolenza dopo il pasto, conviene un piatto di pasta più che cereali in chicco.

Credo che il pregio maggiore della pasta sia che facilita più di qualsiasi altro cibo la creatività e il genio della cucina italiana. In tanti altri paesi mangiano la pasta, ma quasi sempre in uno o due forme e con piatti davvero senza immaginazione*. Questa creatività si esprime nelle varie forme della pasta e nelle combinazioni che si fanno con gli altri ingredienti. Le possibilità sono infinite e quasi sempre deliziose.

Anche se il chicco di cereale è più forte, una vita senza la pasta sarebbe molto più triste… quindi viva la pasta!!

PASTA IN  BRODO

200 gr. Pasta (tagliatelle o altra pasta)

2 Funghi shitake, messi a bagno e senza gambo, tagliate a fette

5 cm. Kombu

4 T. Acqua

2-3 C. Shoyu

Cuocere normalmente la pasta e tenerla  da parte.

Per il brodo, unire l’acqua, kombu e funghi e portare a bollore. Abbassare la fiamma e sobbollire per 5 -10 minuti. Togliere il kombu e shitake. Aggiungere lo shoyu e continuare a fiamma bassa per altri 3-5 minuti. Condire la pasta con questo brodo e guarnire con cipollotto, nori, prezzemolo.

                A questo brodo si può aggiungere anche zenzero grattugiato e verdure già cotte, verdure al vapore o scottate, cosi come tofu o tempeh cotti separatamente.

 

Voglio cogliere l’occasione per fare gli auguri a tutti i lettori di questa newsletter. Mi fa molto piacere scrivervi e cerco sempre di proporre qualcosa di semplice e utile. Spero di poterlo fare ancora per tantissimi anni e di fare i miei auguri a sempre più persone interessate nella ricerca di equilibrio, sapori e salute nella loro vita.

Vi invito a dare un occhiata al nostro menu per l’asporto di Natale, una proposta che facciamo ogni anno, che permette non solo di mangiare in modo equilibrato anche durante le Feste, ma anche di fare bella figura con tutti e di condividere qualcosa di veramente importante con i propri cari, che potranno trovare anche loro giovamento nella ricerca di benessere.

Vi avviso già che il 2016 sarà pieno di proposte nuove, sia della scuola che del ristorante, e spero che ci saranno tante occasioni per incontrarci, a Milano o in giro per l’Italia. Mi capita spesso di inoltrare persone che mi fanno i complimenti per le newsletter… naturalmente mi sono subito simpatici! La newsletter va in vacanza,riprenderà dopo le feste.

 

Auguroni da tutto lo staff per Feste felici, sane e gustose!

 Martin